In Italia l’osteoporosi è la più frequente malattia metabolica: scopriamo diagnosi, cura e prevenzione
In Italia l’osteoporosi è la più frequente malattia metabolica. Le sue conseguenze possono essere devastanti sia dal punto di vista sociale, sia dal quello economico. Sovente l’osteoporosi è misconosciuta e sotto-trattata. Ciò è in parte dovuto all’andamento silente della malattia che molte volte si manifesta improvvisamente ed in modo traumatico con una frattura.
Solitamente le fratture a carico della colonna vertebrale sono indolori, ma in circa un terzo dei casi il dolore può essere fortissimo ed obbliga il soggetto colpito alla più completa immobilizzazione. Non è infrequente che il paziente resti coricato nel letto evitando movimenti per paura di esacerbare il dolore. In genere dopo 4 – 5 settimane il dolore si riduce, ma talvolta può diventare cronico.
L’osteoporosi colpisce prevalentemente il sesso femminile particolarmente dopo la menopausa, ed in buona parte è dovuto alla riduzione del livello di estrogeni nel sangue. In realtà la densità dell’osso inizia a ridursi dopo i 35 anni, ma dopo la menopausa il processo di riduzione aumenta velocemente e l’osso perde quei componenti che lo rendono particolarmente resistenze alle sollecitazioni esterne ed in grado di sostenere il nostro corpo.
Ma cosa rende l’apparato scheletrico così robusto? L’osso normale è composto essenzialmente da proteine, collagene e calcio. Queste sostanze insieme lo rendono forte e nel contempo elastico, in grado di rispondere alle sollecitazioni sullo scheletro. Il ridursi dei suoi componenti rende l’osso fragile e più facilmente soggetto a fratture. Le fratture ossee nei soggetti osteoporotici sono solitamente di due tipi, la frattura netta, come avviene solitamente a livello del collo del femore, oppure il collasso dell’osso come nelle vertebre con conseguente crollo vertebrale.
Prima di approfondire come curare l’osteoporosi, vediamo le possibili cause e come fare prevenzione.
Osteoporosi: cause
I principali fattori di rischio, oltre a quelli genetici, sono la carenza di esercizio fisico, carenza di calcio e vitamina D, fumo di sigaretta, presenza di artrite reumatoide, eccessivo consumo di alcool, basso peso corporeo e familiarità .
Osteoporosi: prevenzione
La prevenzione dell’osteoporosi si basa essenzialmente sulla dieta, con un adeguato consumo di proteine associata al calcio ed alla vitamina D che sono essenziali nel mantenere un’adeguata consistenza dell’osso. Sono ricchi di calcio i derivati del latte, broccoli, fagioli mandorle e noci.
Nel contempo è necessario non esagerare con i cibi ricchi di fibre che potrebbero limitare l’assorbimento del calcio. Evitare il vino, oppure berlo in modiche quantità ai pasti (massimo un bicchiere al giorno) e preferibilmente rosso. Evitare birra, aperitivi, alcolici e superalcolici. Limitare il consumo di bevande dolci gassate.
L’esercizio fisico è importante per mantenere in forma l’apparato muscolo scheletrico. Non è necessario eseguire complesse attività sportive, è sufficiente muoversi di più, evitare di usare costantemente l’auto, fare le scale a piedi invece che usare l’ascensore e va discorrendo.
Osteoporosi: diagnosi
La diagnosi di osteoporosi in genere viene posta con una semplice radiografia e successivamente confermata da un test di densità ossea.
Come curare l’osteoporosi?
Nell’approfondire come curare l’osteoporosi distinguiamo tra due tipi di terapie: mediche e chirurgiche.
Le terapie mediche si basano essenzialmente sulla cura di patologie endocrine come l’iperparatiroidismo e l’ipertiroidismo, oppure sull’utilizzo di vitamina D (DIBASE®) o dei bifosfonati. Si tratta di farmaci utilizzati in varie patologie che necessitano di una terapia mirata nel rinforzare l’apparato scheletrico.
Le terapie chirurgiche sono limitate ad un numero ristretto di pazienti. Tra queste la vertebroplastica che è volta a rinforzare e talvolta riassettare le vertebre colpite da un crollo – nella frattura viene iniettato un liquido che in breve tempo solidifica rinforzando la vertebra, talvolta il pezzo di vertebra crollato viene riposizionato. È praticata anche la cifoplastica. Entrambe le procedure sono minimamente invasive, si praticano in anestesia locale e danno ottimi risultati.
Terapie a base di bifosfonati per pazienti con metastasi ossee
Le terapie a base di bifosfonati vengono utilizzate comunemente anche nei pazienti affetti da metastasi ossee. Come nei pazienti osteoporotici le precauzioni da prendere riguardano la possibile osteonecrosi della mandibola.
Anche le terapie chirurgiche come vertebroplastica e cifoplastica vengono comunemente utilizzate nei pazienti affetti da metastasi ossee a livello della colonna vertebrale. Il trattamento può essere fatto prima o dopo una radioterapia volta a sterilizzare le cellule tumorali metastatiche responsabili dell’indebolimento osseo. I risultati sono il più delle volte eccellenti, garantendo una buona qualità della vita e cronicizzando sempre di più una malattia un tempo a rapida evoluzione.
a cura del Dr. Franco Girelli, Oncologo e Radioterapista di LILT Biella