Acqua: costituente essenziale del nostro organismo
Con il cambiamento climatico che avviene in questo periodo dell’anno, il nostro organismo va incontro a una richiesta maggiore di apporto idrico durante l’arco della giornata per permetterci di conservare un buono stato di salute nel breve e lungo termine. Continua a leggere e scopri di più sull’acqua, elemento essenziale della vita, con l’articolo della Dott.ssa Clotile Tucci.
L’acqua rappresenta un costituente essenziale nel nostro organismo e la sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel corpo. Ha un ruolo fondamentale nella digestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nell’utilizzo dei nutrienti. Inoltre, è il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie ed aiuta a regolarizzare la temperatura corporea e a mantenere elastica e compatta la pelle e la mucosa; non vi è alcun sistema all’interno del nostro corpo che non dipenda direttamente dall’acqua. L’acqua è persa e consumata continuamente attraverso le urine, le feci, la sudorazione e la respirazione e quindi deve essere di continuo reintegrata dall’esterno. Il nostro organismo è formato principalmente da acqua ed è per questo che si consiglia di bere almeno 10 bicchieri al giorno. Nel neonato rappresenta il 75% circa del peso corporeo. Questa frazione percentuale diminuisce fino all’età adulta, quando si stabilizza intorno al 55-60% del peso corporeo. Nell’anziano, che è particolarmente vulnerabile, si ha un’ulteriore diminuzione della quantità di acqua totale corporea. Le differenze idriche tra i sessi si evidenziano a partire dall’adolescenza. La donna, infatti, avendo una maggiore percentuale di tessuto adiposo, ha percentualmente una minore quantità di acqua. I principali mezzi attraverso i quali il nostro organismo mantiene l’equilibrio idrico sono il meccanismo della sete, che regola la quantità di acqua da ingerire, e il riassorbimento dell’acqua nei reni che regola la quantità di acqua eliminata con le urine. Il meccanismo della sete ha però un tempo di risposta ritardato, e spesso interviene solo quando la perdita di acqua è già stata tale da provocare i primi effetti negativi; questo avviene soprattutto negli individui anziani. Il primo sintomo della disidratazione è la secchezza della bocca. Poi, a mano a mano che lo stato di disidratazione aumenta, sia la pelle che le mucose, diventano secche e asciutte e compaiono altri sintomi come per esempio il senso di affaticamento, mal di testa, crampi muscolari, perdita di appetito e apatia. Se lo stato di disidratazione è ancora più grave, si possono avere anche vertigini, nausea e vomito, tachicardia, diminuzione del livello di concentrazione e sdoppiamento della visione, fino a perdita di conoscenza e rischio di coma. Uno stato persistente di disidratazione, oltre a compromettere sia le capacità fisiche sia quelle mentali del nostro organismo, aumenta il rischio di calcoli renali, il rischio di contrarre tumori del colon e dell’apparato urinario e il rischio di prolasso della valvola mitrale. Abbiamo però diverse credenze sull’acqua da sfatare. Prima di tutto non è vero che l’acqua debba essere bevuta fuori dai pasti, un’ adeguata quantità di acqua favorisce i processi digestivi. L’acqua non ha calorie, quindi non è vero che faccia ingrassare ed, inoltre, bere molto non implica un aumento della ritenzione idrica; quest’ultima dipende più dal sale e da altre sostanze contenute nei cibi confezionati che consumiamo durante la giornata. Ricordiamo, soprattutto per le donne, che, il giusto apporto idrico assicura una buona quantità di calcio per il nostro corpo. Va ricordato, inoltre, che una parte di acqua, la assimiliamo da ciò che mangiamo. Il contenuto di acqua, però, degli alimenti è estremamente variabile: frutta, ortaggi, verdura e latte sono costituiti per oltre l’85% da acqua; carne, pesce, uova, formaggi freschi ne contengono il 50-80%; pane e pizza ne sono costituiti per il 20-40%; pasta e riso cotti ne contengono il 60-65%. Infine, biscotti, fette biscottate, grissini e frutta secca ne contengono meno del 10% e pochissimi alimenti, quali olio e zucchero, sono caratterizzati dalla totale assenza di acqua. È, quindi importante, oltre a seguire un’alimentazione bilanciata e varia, come quella rappresentata dalla Dieta Mediterranea, mantenere un giusto equilibrio idrico corporeo per conservare un buon stato di salute nel breve, nel medio e lungo termine.