XcellR8 vince il premio Lush, per il contributo significativo nell’eliminazione degli animali dai test di laboratorio.
Un laboratorio con sede nel Regno Unito sta ottenendo buoni risultati nell’eliminazione dei test sugli animali utilizzati nell’industria cosmetica.
Buone notizie nella lotta contro la sperimentazione animale
Finalmente delle buone notizie nella lotta contro la sperimentazione animale, una pratica che utilizza queste creature nei test di verifica dei prodotti cosmetici industriali prima di metterli in commercio e venderli alle persone. Come tutti noi sappiamo, purtroppo, le industrie cosmetiche prima di mettere in commercio un nuovo prodotto, lo testato su animali da laboratorio (questo non avviene nell’Unione Europea).
I test servono a validare i nuovi prodotti
I test servono a validare i nuovi prodotti verificando se sono tossici oppure irritanti sulla pelle. In genere vengono utilizzati nell’83% dei casi su animali come conigli, topi, cavie, criceti e ratti, per il restante 17 % su uccelli, pesci, animali domestici e scimmie. Ad esempio, per valutare la capacità di irritare l’occhio la sostanza da testare viene posta nell’occhio di conigli immobilizzati dove viene lasciata per ore se non per giorni, valutando l’infiammabilità dell’iride e la distruzione della cornea.
L’unione Europea ha messo al bando i prodotti cosmetici testati su animali
Nel 2013, l’Unione Europea ha messo al bando i prodotti cosmetici testati su animali, tuttavia i test sono ancora legali nell’80% degli Stati, inclusi gli USA, inoltre la Cina è l’unico Paese al mondo dove per legge è obbligatorio testare sugli animali qualsiasi prodotto prima di essere immesso sul mercato. (Fonte: animal protection campaigner Cruelty-Free International)
Il Regno Unito è al lavoro per eliminare definitivamente i test sugli animali
Ebbene, un laboratorio con sede nel Regno Unito è al lavoro, e sta ottenendo buoni risultati, nell’eliminazione dei test sugli animali utilizzati nell’industria cosmetica. Il metodo non solo è cruelty-free ma anche scientificamente più avanzato di altri test al momento utilizzati e si basa sull’utilizzo di cellule XcellR8 che sperimentano i nuovi prodotti su cellule provenienti da pelle umana donata da pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia estetica. Questi frammenti di tessuto umano sono ideali per testare i nuovi prodotti.
L’utilizzo delle cellule umane come alternativa agli animali da laboratorio
Le cellule vengono isolate dalla pelle umana e i donatori, che ovviamente devono dare il loro consenso a tale atto, sono molto contenti di poter contribuire, anche in modo minimo, alla ricerca, soprattutto se questa può servire alla riduzione dei test su animali da laboratorio. Le cellule della pelle sono le prime a venir esposte agli eventuali danni da prodotti cosmetici e possono servire da modello per ulteriori ricerche su altri organi. I prodotti cosmetici vengono assorbiti ed entrano nel circolo sanguineo con un effetto potenzialmente nocivo anche sugli organi interni. Le cellule umane della pelle vengono estratte e coltivate in laboratorio, i prodotti cosmetici vengono messi a contatto con esse ed è possibile verificare nel tempo l’eventuale danno a loro provocato. Un buon numero di industrie cosmetiche hanno già aderito al progetto (la nota dell’agenzia Reuters non dice quante). Vi sono, inoltre, altri metodi che utilizzano cellule umane come alternativa agli animali da laboratorio, ma tutti utilizzano componenti di cellule animali come estratto di fegato di ratto o derivati di sangue animale, poiché in molti casi il terreno su cui crescono le cellule umane necessita di componenti estratti da animali che devono essere sacrificati per la ricerca. XcellR8 evita completamente l’utilizzo di derivati animali sostituendo anche il siero bovino utilizzato per la cultura cellulare con siero umano. Per valutare se il prodotto testato è nocivo sulla componente genetica cellulare, il siero di cavallo e di ratto è stato sostituito da siero umano.
Il test XcellR8 è stato uno dei primi vincitori del premio Lush
Il test XcellR8 è stato uno dei primi vincitori del premio Lush, un premio annuale di 250,000 sterline per il suo contributo significativo nell’eliminazione degli animali dai test di laboratorio.
A cura del dr. Franco Girelli, Oncologo e radioterapista di Lilt Biella