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Carcinoma Epatico: un rischio che sottovalutiamo

Il carcinoma epatico è la seconda causa di morte per cancro nel mondo, ogni anno, circa 746.000 persone muoiono a causa di questa patologia.

La World Cancer Research Fund International è un’organizzazione internazionale che si occupa di prevenzione del cancro tramite la corretta alimentazione, il controllo del peso e l’attività fisica.

Recentemente ha pubblicato il report 2015 sul tumore del fegato mettendo in evidenza una patologia che sovente passa in secondo piano quando si parla di tumori.

Vi sono due diversi tipi di tumori epatici, il più frequente è l’epatocarcinoma che rappresenta circa il 90% dei casi, mentre il 10% è costituito dal colangiocarcinoma.

Il carcinoma epatico è la seconda causa di morte per cancro nel mondo, ogni anno, circa 746.000 persone muoiono a causa di questa patologia.

Carcinoma epatico e scarsità di sintomi

Una dalla ragioni per cui questa malattia è così letale è data dalla scarsità di sintomi, tant’è che la diagnosi sovente sopraggiunge a malattia avanzata. In Europa la sopravvivenza media a cinque anni dalla diagnosi è solo del 12%.

Inoltre, il numero di nuovi casi è in continuo incremento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta 626.000 diagnosi di epatocarcinoma nel 2002 e 782.000 nel 2012. Si ipotizza un incremento del 70% entro il 2035 raggiungendo il numero di 1.300.000 nuovi casi/anno. I paesi più colpiti sono l’Africa sub sahariana, il sud est asiatico, e la Melanesia.

 Il tumore è meno frequente nelle donne rispetto agli uomini e oltre l’80% dei casi si verifica nei Paesi in via di sviluppo. Va notato che i dati riferiti ai paesi in via di sviluppo possono essere lacunosi per l’assenza di un registro tumori, oppure perché il medesimo è incompleto.

E’ forse per questo motivo che se ne parla così raramente in Europa non avendo la stessa incidenza del carcinoma polmonare o del tumore alla mammella. L’età media in cui la malattia si manifesta nei Paesi in via di sviluppo è di 40 anni, molto più alta rispetto a quelli ad alto tenore di vita.

Carcinoma epatico: cause e prevenzione

Varie sono le cause del carcinoma epatico, l’origine è da ricercarsi nella cirrosi epatica, ovvero la fase terminale della malattia del fegato, causata principalmente dall’abuso di alcolici e dalle infezioni virali, i virus più incriminati sono quello dell‘epatite C e B (l’epatite C si contrae soprattutto tramite il contatto con sangue infetto, molto meno tramite rapporti sessuali, stessa via di trasmissione per l’epatite B). Entrambi i virus svolgono un effetto sinergico se associati all’alcool, ovvero l’abuso di alcool è in grado di ridurre da circa  20 – 30 anni a 10 – 15 anni il tempo di insorgenza della cirrosi.

Altre cause vanno ricercate in un uso eccessivo di farmaci, l’utilizzo prolungato della pillola anticoncezionale con elevate quantità di estrogeno e progesterone, il fumo di sigaretta.

Da notare che  il fumo incrementa il rischio di carcinoma epatico ma tale rischio è ulteriormente incrementato se associato all’abuso di alcolici o alle infezioni virali. Vi sono forti evidenze che il sovrappeso e l’obesità siano associate ad un aumento del rischio di ammalarsi così come consumare tre o più bevande alcoliche al giorno.

Perché il carcinoma epatico è così frequente nei Paesi con basso indice di sviluppo umano? Il problema maggiore nei Paesi in via di sviluppo è legato alla conservazione degli alimenti. I cibi contaminati da aflatossine, delle tossine prodotte da miceti, microscopici funghi presenti nelle muffe che contaminano gli alimenti non ben conservati. Particolarmente soggetti alla contaminazione da aflatossine sono le granaglie il mais, le arachidi, i pistacchi, la frutta secca ed i fichi.

Sorpresa: il caffè protegge dal carcinoma epatico. Vi è una forte evidenza che un elevato consumo di caffè protegga il fegato dal tumore. Non vi sono forti prove che l’attività fisica abbia un effetto protettivo.

Consigli per prevenire il carcinoma epatico: mantenere il peso forma, limitare il consumo di alcolici, non più di 2 drinks al giorno per i maschi, uno solo per le femmine, e soprattutto attenti a non  contrarre l’epatite.

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