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FICHI meno zuccherini dell’uva e dei mandarini

Fichi: dolci ma non troppo.

Per i dolcissimi fichi è arrivata quasi un’ assoluzione: sarebbero infatti meno zuccherini dell’uva e dei mandarini, e quindi più permessi sulle tavole quotidiane per tutti coloro che sono in buona salute e non sottoposti a diete restrittive è sicuramente una bella notizia.

 

Fichi: non frutti ma fiori

Non solo buoni, i fichi, ma come tutti i frutti, ricchi di proprietà benefiche per il nostro organismo. Ma non chiamiamoli frutti. E qui c’è l’altra sorpresa. Si tratta infatti di fiori dell’albero di fico, mentre i veri frutti sono i semini all’interno, ovvero quei deliziosi granellini chiamati “acheni”. La leggenda vuole che Romolo e Remo furono trascinati dalla corrente del Tevere fino ad un’insenatura fangosa dove si arenarono infine sotto un fico selvatico. Da lì la valenza sacra del fico, venerato anche da induisti e buddisti come simbolo della conoscenza e della verità. Ma è nominato anche nella Bibbia (la famosa foglia) ed è sicuramente arrivato in Italia dalla Mesopotamia, dall’Egitto e dalla Palestina. Le principali coltivazioni sono in Grecia, Turchia, Spagna e Portogallo, Stati Uniti; in Italia sono soprattutto nel nostro meridione,  ovvero in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Se ne contano circa 150 varietà con la buccia di diverse colorazioni, dal verde al marrone, dal viola al nero.

Composizione

E veniamo alla loro composizione: 80% di acqua, 12% di zuccheri, 3,3% di fibre, con  circa 65 calorie per 100 grammi (e variazioni a seconda delle varietà più o meno dolci). I fichi contengono potassio, ferro, calcio, fosforo, vitamine B6,B1, B2, A, C e PP, con polifenoli, e quindi antiossidanti naturali, che ne fanno un alimento ottimo amico del cuore, che combatte il colesterolo cattivo ed ha azione anticancerogena. Hanno spiccate proprietà lassative (grazie a fibre e mucillagini), sono utili nelle infiammazioni urinarie e nelle gastriti grazie alla presenza della lignina. Il loro lattice un po’ vischioso è utile nella cura di verruche e calli su mani e piedi, ma anche negli impacchi su ascessi, gonfiori della pelle e acne. La fitoterapia utilizza volentieri il fico per curare ulcera e colite, e come tonificante vitaminico per anziani e convalescenti. In inverno ci si può affidare anche ai fichi secchi, ormai considerati quasi “pregiati”, che contengono ugualmente minerali e vitamine, ma svettano in alto per le calorie. Meglio andarci cauti.

Qualche chicca solo per te: fichi con le noci, fichi per farti bella

La confettura si può fare senza aggiunta di zucchero, magari aggiungendo delle noci (sì, d’accordo, l’apporto calorico è notevole, ma un cucchiaino la mattina non fa poi così tanti danni). Si possono poi aggiungere fichi ad antipasti di prosciutto crudo o di formaggi di capra, nei ripieni di arrosti, o come accompagnamento ad anatra e filetti. Ed infine nei dolci tradizionali (come le “nepitelle” calabresi, il Pan dei morti, il panforte senese, lo Zelten trentino, la mostarda di Cremona) o in quelli classici e di fantasia come in gelati e semifreddi, crostate, clafoutis, ciambelle casalinghe oppure, è proprio il caso di dirlo, dulcis in fundo, gratinati al forno con una deliziosa crema pasticcera. Utilizzare infine i fichi come aiuto alla bellezza sembra quasi un affronto a tanta bontà. Eppure c’è chi li consiglia per maschere contro le occhiaie (con aggiunta di olio di mandorle) o antietà per la rigenerazione cellulare (con aggiunta di olio d’oliva). Per non parlare delle ultime essenze nel settore dei profumi, che ne hanno scoperto l’aroma originale e affascinante, fresco ma coinvolgente.

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