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Giornata Mondiale senza Tabacco 2025: un futuro libero dal fumo è possibile

Giornata Mondiale senza Tabacco 2025

La lunga lotta al fumo in Italia e in Europa

Come ogni anno, il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco, un’occasione per riflettere su una delle principali cause evitabili di morte a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fumo di tabacco uccide oltre 8 milioni di persone ogni anno, di cui più di 1,3 milioni sono non fumatori esposti al fumo passivo.

I progressi della lotta al tabagismo

Negli ultimi decenni, l’Italia e l’Europa hanno fatto passi da gigante nella lotta al tabagismo. In Italia, la Legge Sirchia del 2003 ha rappresentato una svolta storica, introducendo il divieto di fumo nei luoghi pubblici chiusi e nei luoghi di lavoro. Una misura che, se inizialmente suscitò polemiche, oggi è considerata un punto fermo per la tutela della salute pubblica.
L’Unione Europea ha implementato direttive stringenti per limitare la pubblicità dei prodotti del tabacco, introdurre immagini shock sui pacchetti di sigarette e vietare aromi che potessero renderle più appetibili ai giovani. Grazie a queste politiche, la percentuale di fumatori in Italia è scesa dal 30% negli anni ’90 al 20,5% nel 2023 (dati ISS).

Nuove frontiere della prevenzione: da Londra a Milano

Alcuni governi stanno spingendo ancora oltre le politiche anti-fumo. Un esempio pionieristico è quello del Regno Unito, che nel 2023 ha annunciato un piano per creare una “generazione senza fumo”: a partire dai nati dopo il 1° gennaio 2009, sarà vietato l’acquisto di sigarette per tutta la vita, anche dopo aver compiuto 18 anni. Un approccio radicale, pensato per fermare l’accesso al tabacco già dalla prima generazione utile.

In Italia, Milano ha adottato un approccio progressivo ma deciso: dal 1° gennaio 2025 sono scattati ulteriori divieti di fumo all’aperto in luoghi molto frequentati, come fermate del trasporto pubblico, parchi, cimiteri e stadi, a meno che non ci si trovi ad almeno 10 metri da altre persone. Un provvedimento che punta a ridurre il fumo passivo e a promuovere una maggiore consapevolezza sociale.

Il nuovo volto del fumo: e-cig e riscaldatori di tabacco

Negli ultimi anni, però, il tabagismo ha assunto nuove forme. Sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato si sono diffusi rapidamente, soprattutto tra i giovani.
L’Istituto Superiore di Sanità stima che nel 2023 oltre il 30% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni abbia provato almeno una volta una sigaretta elettronica. Spesso questi dispositivi vengono percepiti come “meno dannosi” o addirittura “innocui”, ma la ricerca scientifica sta dimostrando che non sono privi di rischi, in particolare per lo sviluppo del cervello in età adolescenziale e per l’insorgenza di dipendenza da nicotina.
La Commissione Europea ha recentemente proposto di estendere il divieto di aromi anche ai prodotti da svapo, proprio per contrastare l’attrattività verso i più giovani.

Su questo tema è intervenuto anche il Presidente Nazionale della LILT, il Prof. Francesco Schittulli: “La lotta al tabagismo rimane un pilastro per la LILT e per l’Unione Europea. L’attuale scenario è peraltro radicalmente mutato con l’introduzione di e-cig, tabacco riscaldato e puff bar. Dispositivi, questi, ora percepiti e scelti sempre più come prodotti di moda, complicando la nostra “mission”. Non temiamo le sfide, ma ci rendiamo conto che occorre un impegno congiunto delle istituzioni per giungere ad un mondo sempre più libero dal vizio del fumo, in ogni sua declinazione”.

LILT Biella e le nuove sfide del fumo “moderno”

L’impegno di LILT Biella nella lotta al tabagismo affonda le sue radici nel 1995, anno in cui l’Associazione ha avviato i primi progetti di prevenzione nelle scuole, rivolgendosi alle giovani generazioni con l’obiettivo di sensibilizzarle sui danni del fumo e promuovere uno stile di vita sano. A questa attività educativa si sono presto affiancati i gruppi di disassuefazione dal fumo, veri e propri percorsi di accompagnamento rivolti a chi desiderava smettere, e il Centro Antifumo di 2° livello che, dal 2006 al 2020, ha aiutato a smettere di fumare circa 2.000 persone.

Se le sigarette tradizionali restano un nemico noto, oggi le nuove forme di consumo di nicotina – sigarette elettroniche, puff usa e getta, dispositivi a tabacco riscaldato – pongono sfide diverse, soprattutto nel dialogo con le nuove generazioni. Il loro aspetto tecnologico e “di tendenza” rischia di normalizzare l’uso della nicotina e abbassare la percezione del rischio, in un momento delicato dello sviluppo psicofisico.
Per questo LILT Biella sta aggiornando i suoi percorsi di prevenzione, integrando moduli specifici dedicati ai rischi delle e-cig, con un linguaggio adatto ai giovani e supportato da evidenze scientifiche. L’obiettivo è rafforzare il pensiero critico e la consapevolezza, aiutando ragazze e ragazzi a distinguere la comunicazione commerciale dai dati reali sulla salute.

 

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