Osteoporosi: la prevenzione efficace deve iniziare in giovane età
Pensare all’osteoporosi come un problema esclusivamente femminile è sbagliato. Fumo, alchool, sotto-nutrizione e magrezza eccessiva sono infatti problematiche che accomunano gli adolescenti di entrambi i sessi e prevenire o trattare tempestivamente l’insorgenza di questi fenomeni è un fattore fondamentale per combattere l’osteoporosi. Leggi la nostra intervista al Dott. Carlo Campagnolo e scopri come proteggere te e la tua famiglia dall’insorgenza dell’osteoporosi.
Osteoporosi: non solo un problema da donne e la prevenzione deve iniziare in giovane età
Leggi l’intervista al Prof. Carlo Campagnoli, socio fondatore della Lega per l’Osteoporosi Piemonte e membro del consiglio e del comitato tecnico – scientifico della Fondazione per l’Osteoporosi Piemonte.
L’osteoporosi purtroppo è una patologia ancora poco conosciuta dalla popolazione: è possibile prevenire la malattia?
“Il problema della prevenzione, è legato all’alimentazione nell’adolescenza, soprattutto alla sotto-nutrizione. La necessità di un’alimentazione equilibrata riguarda anche i maschi per carenze nutrizionali rispetto al dispendio energetico, ad esempio in chi fa atletica leggera. Riguarda soprattutto le ragazze, in particolare quando vi sia anoressia.
L’adolescenza è l’età nella quale ci sono i fattori di crescita che sin verso i 22 anni strutturano bene l’osso: la scarsa nutrizione proprio nel momento in cui l’osso si struttura porterà fragilità per tutta la vita, accentuata poi nell’età adulta.
La nutrizione deve sempre essere adeguata, mangiando un po’ di tutto. Nelle ragazze la sotto-nutrizione porta alla mancanza della mestruazione, segnale di disagio dell’organismo. Restituire la mestruazione con delle cure ormonali, però, non basta nei casi di anoressia c’è un aumentato rischio di frattura nel giro di dodici mesi.
Per questo motivo i medici devono essere coscienti del problema e intervenire tempestivamente sull’alimentazione. Nell’ambito della sotto-nutrizione e dell’amenorrea i medici devono considerare il rischio osteoporosi e contrastarlo puntando a un sollecito recupero del peso.”
Quali sono le cifre della malattia? Come sembra si stia evolvendo nel tempo?
“Parlando della dieta negli adulti, per decenni si è sentito dire che l’importante era assumere latte e derivati. Ciò è vero parzialmente, perché questi alimenti contengono proteine di origine animale che assunte in eccesso danno alterazioni metaboliche, che portano a una sorta di stato infiammatorio, che l’organismo tampona prelevando calcio dalle ossa. Bisognerebbe, invece, mangiare tante verdure a foglia verde che equilibrano il metabolismo e che, tra l’altro, oltre a preservare le ossa, riducono anche il rischio di tumori. Tutti i nutrienti sono presenti in una buona alimentazione, l’unica integrazione utile potrebbe essere la vitamina d.“
Quanti sono gli Italiani che soffrono di questa malattia?
“Oggi circa 4 milioni e mezzo di Italiani presentano osteoporosi (dato densitometrico), anche se di fatto le fratture sono più rare. Tra questi un milione circa sono uomini. L’incidenza maggiore nel genere femminile è legata alla perdita degli ormoni nella menopausa, oltre al fatto che le ossa delle donne sono più sottili e meno strutturate. La situazione di rischio riguarda una donna su 3 oltre i 65 anni. Il trend è in crescita, e in Italia si verificano circa 90 mila fratture del femore all’anno, delle quali otto su dieci riguardano le donne.”
Quanto conta l’attività fisica?
“Anche l’attività fisica incide su questi dati: una moderata attività fisica riduce il rischio del 25-30% oltre che ridurre la probabilità di infarto e tumori. Le donne devono fare la densitometria del collo del femore intorno ai 60/65 anni. In presenza di fattori di rischio, come familiarità, magrezza eccessiva, fumo e consumo di alcolici, il medico può proporre l’esame anche prima di questa età”.