La rucola sarebbe particolarmente efficace contro la pressione alta e le malattie cardiovascolari. La scoperta è di un gruppo di farmacologi delle Università di Pisa, Firenze e Napoli, il cui studio scientifico è stato pubblicato sul British Journal of Pharmacology.
Che faccia bene l’abbiamo sempre saputo, soprattutto per le sue proprietà diuretiche e depurative. Ma oggi abbiamo un motivo in più per portare la rucola sulle nostre tavole. Questo vegetale sarebbe infatti particolarmente efficace contro la pressione alta e le malattie cardiovascolari.
La scoperta è di un gruppo di farmacologi delle Università di Pisa, Firenze e Napoli, il cui studio scientifico è stato pubblicato sul British Journal of Pharmacology. Nella rucola è infatti presente un principio attivo importante, l’isotiocinato Erucina che la pianta produce per difendersi dalle aggressioni esterne e che ha la facoltà, nell’essere umano, di rilassare la muscolatura dei vasi e abbassare quindi la pressione attraverso il solfuro di idrogeno. Una novità scientifica importante che apre nuovi orizzonti per il futuro: si potrebbe facilmente pensare, infatti, di realizzare appositi integratori contenenti il principio attivo, da assumere per abbassare la pressione o in caso di problemi cardiaci.
La rucola: quel caratteristico aroma piccante
Nel frattempo, naturalmente, mangiamola cruda. Non a tutti è gradita, a causa del suo sapore amaro e pungente, quasi piccante. Il nome rucola deriva infatti dal latino eruca (piccante) ed era un’erba molto apprezzata da Greci e Romani anche per farne prodotti medicamentosi. Dall’antichità ad oggi, sono state scoperte molte proprietà: rinforza le funzioni del fegato, libera lo stomaco facilitando la digestione, rinforza il sistema immunitario, previene l’ulcera. Grazie a ferro, calcio e vitamina C, fortifica l’organismo ed è un valido antidoto allo stress, mentre il suo infuso è ottimo contro la tosse nervosa. Considerata dalle popolazioni antiche anche afrodisiaca, la rucola sarebbe capace di proteggere gli spermatozoi maschili dagli additivi chimici contenuti nei cibi. La scoperta è dell’Università di Padova portata avanti in collaborazione con quella di Tunisi, e apre nuovi orizzonti per la fertilità maschile. In particolare, la rucola proteggerebbe l’organismo dalle sostanze nocive contenute nelle bottiglie di plastica, nelle capsule del caffè e nelle pellicole degli alimenti, responsabili di fastidi proprio alle vie urinarie e ai genitali.
Della rucola conosciamo due specie: quella coltivata da insalata, dalle foglie larghe e lunghe, e quella selvatica che cresce spesso sui nostri balconi, dalle foglie più piccole. Come tutte le erbe, può causare fenomeni allergici. In ogni caso è bene non esagerare nel consumo: due pugnetti al giorno possono bastare, e soprattutto chi ha problemi di ipertiroidismo dovrebbe limitarne il consumo, perché inibisce l’assorbimento di iodio.
In tavola prepariamo quindi grandi insalate contenenti rucola, meglio se con pomodori rossi; quindi, facciamone un delizioso pesto (sostituendo proprio il basilico con la rucola), o aggiungiamola all’impasto delle polpette; per un primo originale basterebbero gli spaghetti “aglio, olio e rucola” (appena ammorbidita dal calore della pasta), e scegliamola anche sulla pizza Margherita e sulla focaccia per renderle più grintose.
E per concludere in bellezza, il digestivo d’obbligo è il rucolino, una specialità di Ischia, simile al limoncello, molto apprezzato al centro-sud d’Italia : le foglioline di rucola si lasciano in infuso per sette giorni nell’alcol assieme a bucce di limone e di arancio, chiodi di garofano e cannella; il tutto viene poi filtrato e fatto bollire fino ad ottenere un liquido denso. Denso e profumato, ricco di tutti gli inconfondibili aromi mediterranei.
Luisa Benedetti Poma
giornalista per LILT Biella